Il vino siciliano più famoso nel mondo: ecco qual è
Dal colore rosso rubino, dai riflessi violacei e dal sapore speziato e balsamico, è il Nero d’Avola il vino siciliano più conosciuto al mondo.
Non è un caso che la sua produzione interessa circa 12 mila ettari della superficie regionale, confermandosi come il vitigno più esteso in Sicilia.
Il Nero d’Avola presenta coltivazioni ad alberello o a spalliera, caratterizzate da uve con un’alta concentrazione di zuccheri che possono portare il vino a raggiungere i 15 gradi alcolici. Grazie alle sue peculiarità, il Nero d’Avola è uno dei vini rossi più apprezzati a livello internazionale: è molto strutturato e presenta un carattere intenso e vellutato.
Per quanto riguarda l’aroma, invece, spazia tra spezie (in particolare liquirizia e chiodi di garofano), prugna secca, mora, ciliegia, ribes nero, cuoio, tabacco, cioccolato e lampone: un vero piacere per il palato.
La sua storia è molto antica e risale ai Fenici. Tuttavia, il ritrovamento di alcune viti selvatiche, ai piedi dell’Etna, ha fatto pensare che la prima coltivazione di queste uve risalga all’era terziaria.
In realtà, sarà solamente grazie ai Greci che questa coltura prenderà definitivamente piede in Sicilia, per poi essere, successivamente, incoraggiata dai Romani. Solamente nel 1773, però, la coltivazione ebbe il suo picco, a seguito della distribuzione su larga scala del vino marsala realizzata dall’Inglese Woodhouse.
Oggi, il Nero d’Avola si produce principalmente nelle zone di Eloro, Pachino e Noto, situate nella provincia di Siracusa.
Tuttavia, si deve fare una differenza tra le coltivazioni tipiche della Sicilia occidentale e quella orientale: le prime risultano più corpose e pungenti al palato; le seconde, invece, sono più fruttate e delicate.